Napoli. Tangenti per gli elicotteri al governo indiano: l’episodio emerse nell’indagine della Procura di Napoli su Finmeccanica. I Pm Woodcock, Piscitelli e Curcio iscrissero nel registro degli indagati Giuseppe Orsi, presidente e Ad della holding. Il presunto pagamento di tangenti per la vendita al governo indiano di 12 elicotteri venne alla luce durante l’inchiesta condotta dalla procura di Napoli su Finmeccanica, in particolare nell’ambito del filone che coinvolse la Lega Nord. Il 24 aprile 2012, esattamente tre mesi prima che il fascicolo venisse trasmesso a Busto Arsizio per competenza territoriale, i pm Henry John Woodcock, Vincenzo Piscitelli e Francesco Curcio, disposero l’iscrizione nel registro degli indagati di Giuseppe Orsi, all’epoca presidente e ad della holding, ipotizzando i reati di corruzione internazionale e riciclaggio per la vendita degli elicotteri AgustaWestland. Una iniziativa adottata all’indomani di perquisizioni e sequestri eseguiti in Svizzera sulla base di una rogatoria con la procura federale di Lugano. Decisive per gli sviluppi dell’inchiesta furono le rivelazioni di Lorenzo Borgogni, ex dirigente delle relazioni esterne del gruppo. Borgogni si era soffermato sulla vendita degli elicotteri, chiamando in causa alcuni intermediari. ”Io non ho mai pagato nessuna somma illegale ne’ alla Lega ne’ ad alcun altro. Durante tutto il periodo di amministratore delegato di Finmeccanica e AgustaWestland non mi e’ mai capitato di pagare alcunché di illegale” dichiarò dopo aver ricevuto l’avviso di garanzia Orsi che bollò come ”illazioni” le accuse di Borgogni. Smentite secche giunsero anche dalla Lega Nord. Il 24 luglio, su richiesta dei legali di Orsi, l’inchiesta fu trasferita dal pg della Cassazione a Busto Arsizio.