Quantcast
Channel: Cronache della Campania
Viewing all articles
Browse latest Browse all 89249

Faida di camorra a Scafati: in 14 verso il processo

$
0
0

romolo ridosso

Due omicidi e un tentato omicidio: verso il processo quattordici persone, parti avverse nella faida tra i Ridosso e i Muollo che ha visto cadere sotto i colpi dei killer Salvatore Ridosso, alias Piscitiello, e Luigi Muollo. Le accuse riguardano anche il fallito attentato a Generoso Di Lauro. I pm della Dda, Maurizio Cardea e Giancarlo Russo hanno concluso le indagini anche sui fatti che hanno insanguinato Scafati tra il 2002 e il 2003, con una sequenza di tre omicidi. Verso il processo, con le accuse a vario titolo di omicidio, favoreggiamento aggravato dall’articolo 7 e porto e detenzione di armi i vertici del gruppo Ridosso con Romolo, il capostipite, i figli Luigi e Gennaro e il nipote Luigi Ridosso, figlio di Salvatore; il pentito napoletano Pasquale Di Fiore, Giuseppe Iorio, Michele Imparato, Antonio Palma Giuseppe Ricco e Antonio Romano. Per il gruppo avverso sono implicati nel processo Valentino Mansi, Ferdinando Muollo, alias ’o dentista, Veruska Muollo e l’ex marito e pentito Francesco Fienga. Questi ultimi due sono accusati di aver custodito le armi che furono utilizzate da Valentino Mansi e Luigi Muollo (poi ucciso) per l’omicidio di Salvatore Ridosso, per il quale viene indicato come mandante l’imprenditore e cugino dei Muollo, Ferdinando. I Ridosso, con l’aiuto dei clan del Napoletano, sono accusati dell’omicidio di Luigi Muollo, l’ultimo in ordine di tempo, ad essere ucciso il 9 settembre del 2003. Il primo a cadere sotto i colpi dei killer fu Salvatore Ridosso il 16 maggio del 2002. In via Vitiello, Valentino Mansi e Luigi Muollo colpirono il fratello di Romolo a colpi di pistola. Secondo l’antimafia e i pentiti, in particolare Pasquale Loreto, il mandante dell’omicidio fu Ferdinando Muollo. Si lottava per l’affare dei videogiochi e per lo spaccio di stupefacenti e la guerra era tra i due gruppi allora avversi. Pochi mesi dopo, il 22 ottobre del 2002 in via Martiri d’Ungheria fu ucciso Andrea Carotenuto che teneva sotto controllo l’affare delle macchinette. Secondo quanto riferito dai collaboratori, a sparare furono Luigi e Gennaro Ridosso. Quattro mesi più tardi, i Ridosso tesero un agguato a Generoso Di Lauro, ma l’omicidio fallì e riuscì a mettersi in salvo. Ad ottobre del 2003, invece, la vendetta di Romoletto e dei suoi familiari – secondo l’accusa – si compì con l’aiuto di insospettabili e pregiudicati della provincia di Napoli che fecero appostamenti e misero in atto l’omicidio di Luigi Muollo, fratello di Vincenzo Muollo ’o lallone e padre di Veruska. Luigi Muollo fu atteso sotto la sua abitazione in via De Gasperi e freddato mentre era in sella alla sua moto. L’ascesa del clan Ridosso – secondo l’Antimafia – sarebbe iniziata in quel periodo, poi da quel momento in poi il gruppo avrebbe tenuto sotto controllo il mercato delle estorsioni, dell’usura e dei videopoker. A breve la Dda potrebbe chiedere il rinvio a giudizio per i 14 imputati, le accuse già formulate nel corso delle indagini, potrebbero essere rinvigorite dalle rivelazioni del neo pentito Pasquale Loreto. Ieri è stata rinviata l’udienza dinanzi ai giudici della Cassazione per l’appello promosso dalla Dda contro il mancato arresto dei vertici dell’organizzazione. (r.f.)

(nella foto il boss romolo ridosso)


Viewing all articles
Browse latest Browse all 89249

Trending Articles