Sono 11 gli organizzatori di una truffa milionaria messa in piedi ai danni di istituti di credito e finanziari con false buste paga, linee telefoniche posticce, contratti di lavoro virtuali e finanche finti attestati di avvenuta separazione tra due coniugi, un modo come un altro per dimostrare lo stato di bisogno della donna e grazie ai quali ottenevano finanziamenti intestati a ignari pensionati che avevano la solvibilità per esinguere i debiti contratti. Una vera e propria gang specializzata nelle truffe a istituti di credito e finanziari scopetta dai pm Ilaria Rivellese e dagli aggiunti Nunzio Fragliasso e Giuseppe Lucantonio della Procura di Napoli. gli 11 organizzatori sono Carmine Angelillo, Attilio Esposito, Alfonso Pennarola, Vincenzo Salerno, Salvatore Cianciello, Luigi Esposito, Gennaro Senese, Fulvio Mazzarella, Salvatore Cioffi, Carmela Esposito, Anna Risolo. Con loro ci sono altre 31 persone ai quali è stata notificata la richiesta di rinvio a giudizio. Un ruolo fondamentale nell’organizzione come scrivono i magistrati nella richiesta di rinvioa giudizio era quello del falsario e finto commercialista Alfonso Pennarola: ” in qualità di partecipe, soprannominato il commercialista, riveste il ruolo di falsario del sodalizio, occupandosi di predisporre la falsa documentazione reddituale da fornire alle società finanziarie (tipo falsi cud, false dichiarazioni dei redditi, false buste paga) a garanzia delle richieste di prestito avanzate per conto dei clienti…È il sedicente commercialista a rispondere alle cosiddette interviste telefoniche condotte dalle finanziarie, simulando di essere il datore di lavoro, artatamente indicato nei falsi documenti reddituali predisposti al cliente. Il suo ruolo serve anche a fornire all’organizzazione i nominativi delle aziende da utilizzare nella falsificazione dei documenti reddituali, per l’ottenimento dei prestiti dalle finanziarie”. Ma non tutte le persone coinvolte era complici nella truffa. Ma lo dovranno dimostrare davanti ai giudici.
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