Ercolano. Si pente uno dei killer del clan Birra. E’ il figliastro di Antonio Birra, Franco Sannino, la nuova gola profonda del clan di Ercolano. Nei giorni scorsi, la conferma del suo passaggio nelle fila dei testimoni di giustizia è arrivata dinanzi ai giudici della Corte d’Appello di Napoli. Franco Sannino, 38 anni, è imputato nel processo ‘Angelo Bruno+8’ per associazione per delinquere e estorsioni. Collegato da un sito riservato, il killer – già accusato di numerosi omicidi – ha ufficializzato il suo nuovo status. Sannino, difeso dall’avvocato Giovanni Conte, era uno degli uomini di punta della cosca ercolanese, alleata con gli Iacomino. Era uno dei killer più spietati e a suo carico vi sono già numerosi omicidi. Sannino, qualche mese fa, ha deciso di iniziare la sua collaborazione con l’antimafia napoletana ed è stato interrogato più volte dal pm Ferrigno. L’ufficializzazione del suo pentimento arriva in un momento delicato per gli irriducibili della cosca, mentre sono in corso numerosi processi per omicidi e estorsioni commessi durante la faida degli anni ’90. Franco Sannino oltre a conoscere i segreti dei Birra conosce anche molti episodi inediti dei clan dei comuni vicini. Il suo ruolo come killer in ‘prestito’ è emerso lo scorso anno quando il pm della Dda Pierpaolo Filippelli ha chiesto e ottenuto una misura cautelare nei suoi confronti per l’omicidio di Aurelio Venditto e il tentato omicidio di Natale Russo, avvenuto a Torre Annunziata in vico Del Fico, il 28 febbraio del 1999. Fra qualche giorno si terrà presso il tribunale di Napoli l’udienza preliminare a carico di Sannino e dell’altro killer ercolanese Salvatore Di Dato, oltre al mandante Alfonso Chierchia, boss della cosca dei Bicchierini di Torre Annunziata e Aldo Del Lavale, divenuto poi collaboratore di giustizia che fornì l’appoggio logistico ai killer assoldati ad Ercolano per eliminare il rivale dei Chierchia.
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