Napoli. Traffico di droga e associazione per delinquere: chiesto il giudizio immediato per 17 presunti esponenti del clan Lo Russo di Miano. I vertici della cosca, finiti in carcere in un recente blitz, per numerosi episodi di traffico di stupefacenti dovranno comparire dinanzi ai giudici napoletani, a meno che qualcuno di loro non scelga di essere giudicato con rito alternativo. Alla sbarra vi saranno il capoclan Antonio Lo Russo insieme ad Antonio Briante, Fernando Buccilli, Giovanni Campaiola, Luigi Capone, Antonio Cennamo, Emanuele D’Andrea, Carlo Davide, Claudio Esposito, Luigi Forino, Massimo Girini, Alfredo Mercolino, Crescenzo Palma, Gerardo Potenza, Umberto Russo, Pasquale Torre e Bruno Vitale. Antonio Lo Russo, diventato famoso per una foto scattata a bordo campo, al San Paolo, durante una partita tra il Napoli e il Parma nel 2010, prima di iniziare la sua latitanza, era amico di Ezequiel Lavezzi, che non aveva nascosto di averlo ospitato a casa per una partita alla play station credendolo un capo ultrà. Fu arrestato nel 2014 dopo tre anni di latitanza a Nizza, ma nonostante la sua lontananza da Napoli, il boss dei ‘Capitoni’ riusciva a guidare ancora il clan impartendo direttive per il traffico di droga e il contrabbando di sigarette.
A gennaio scorso la Procura di Napoli nord completò indagine che portò all’arresto di 21 esponenti della cosca, tra cui i fedelissimi della famiglia come Claudio Esposito, zio della moglie di Antonio Lo Russo, Annalisa Gargano, Pasquale Torre e Davide Carlo il cugino. Insieme all’ordinanza cautelare gli inquirenti notificarono un sequestro preventivo del Gico di Napoli per 20 milioni di euro. Sotto chiave finirono società e complessi aziendali disseminati tra Napoli e il sudpontino.
Ora arriva la richiesta di giudizio immediato per 17 imputati coinvolti nell’indagine.
(nela foto il boss Antonio Lo Russo e il suo parente Davide Carlo)