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Napoli: la Dda fa ricorso in Cassazione contro la scarcerazione del baby boss Formicola e del cugino

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gaetano formicola

In attesa di conoscere òe motivazioni della decisione dei giudici del Tribunale del Riesame (il collegio era formato dai giudici Orditura, Pandolfi e Purcaro), i pm della Dda di Napoli preparano il ricorso in Cassazione contro la scarcerazione del baby boss Gaetano Formicola e del cugino Giovanni Tambasco accusati dal loro presunto complice Gaetano Nunziato di aver ucciso e seppellito il 18enne Vincenzio Amendola perché si vantava in giro di avere una relazione con la mamma di Formicola. I giudici del Tribunale della Libertà hanno ritenuto che non ci sono riscontri alle dichiarazioni del pentito. E’ stato un successo per gli avvocati Leopoldo Perone e Giovanni Strazzullo, difensori dei due indagati che hanno eccepito il mancato deposito delle intercettazioni telefoniche che stanno a fondamento della misura cautelare. Nonostante  il pm Antonella Fratello ha ricordarto in aula che agli atti erano a disposizione le intercettazioni integrali, la cui fruizione non era stata inibita alle difese. I giudici del Riesame hanno ritenuto che Nunziato, pur avendo instradato le indagini, fino a consentire il ritrovamento del cadavere e dell’arma del delitto, il suo racconto non è supportato da elementi esterni in grado di inchiodare i due indagati. Agli atti ci sono alcune intercettazioni ma secondo la difesa dei due descrivono solo contatti tra Nunziato e la fidanzata e i timori che Nunziato avrebbe avuto per la presenza di due persone che lo cercavano, sono dei generici timori, e non vi è certezza che siano Tabasco e Formicola a cercarlo. C’è solo un contatto con i due, i quali erano sorpresi del suo allontanamento, gli dicono anche: “sei fratello a noi, devi tornare”. Ma questo non è bastato. E sempre secondo la difesa i due sarebbero scappati per paura perché erano stati chiamati spietati killer ed erano state pubblicate le loro foto. La Dda aveva depositato due giorni fa al Riesame le ultime dichiarazioni di Nunziato (datate 4 aprile)  in cui Nunziato parla del movente, chiarendo aspetti che erano rimasti oscuri dopo la prima deposizione. Ma l’antimafia di Napoli non ci sta e ora vuole vuole chiedere di nuovo l’arresto dei due indagati.

 


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