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Walter Mallo e la divisione “democratica” dei soldi: “…Tutto quello che entra è di tutti quanti noi…”. Le nuove intercettazioni

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walter mallo primo piano

Il boss “idealista” Walter Mallo da Miano che su facebook citava il Che e Fidel Castro, icone della sinistra mondiale, credeva veramente (a modo suo naturalmente) nella “democrazia partecipativa” e per questo divideva in parti uguali i guadagni senza scontentare , o quasi, nessuno dei suoi affiliati. Ma era anche stato in grado di avvalersi di esperti in informatica e sistemi di comunicazione tanto da aver acquistato ben 12 sim telefoniche che nel gergo investigativo vengono detto “citofono” ovvero  sim che chiamano solo un altro telefono (in questo caso era il suo). In questo modo si neutralizza l’intercettazione a pioggia evitando attraverso i rimbalzi delle celle telefoniche da un’utenza all’altra di rintracciare tutte le persone in contatto tra di loro. Con questo sistema Walter Mallo avrebbe protetto se stesso e i suoi affiliati. Non a caso fino ad ora sono stati arrestati solo lui, Paolo Russo e Vincenzo Danise. Sono i tre che più spesso sono stati intercettati dalla cimice che i carabinieri avevano messo nella sua casa ascoltando le sue conversazioni. Tanta accortenza per il boss emergente e poi si è fatto “infilare” da una cimice e dalla bravura e dall’esperienza di chi l’ha messa nella sua casa durante un controllo senza che lui se ne accorgesse. Tutto questo emerge dalle nuove intercettazioni depositate agli atti del Riesame. Il 30 aprile scorso, pochi giorni prima de suo arresto, Mallo come un bambino che ha tra le mani il giocattolo che voleva, conta i soldi,  ed è felice. Mallo parla con tale Rudi Rizzo (persona con colpita da alcuna misura cautelare) e dice:”Fai una contata a questi soldi… Rudi, fai una contata a questi soldi!… A 25…50… e sono 5mila…Sono cinque qua. Lo vedi? Qua sono diecimila” e Rudi Rizzo aggiunge: “… E sette sono diciassette… poi qui sono tre… sono tre..Sono cinque…qua sono 20mila”. E mallo a sua volta contento da la cifra finale: “… sono 25mila”. Poi a quel punto comincia la distribuzione “democratica” delle “mesate”. E mallo dice:”A te 1500,,, a Paolo 1850…io da sopra non mi prendo proprio niente. Mi sono preso mille euro… ora tutto quello che compro non è mio…lo teniamo a terra…Tutto quello che entra è di tutti quanti noi… Però ci dobbiamo pesare sulle mesate altrimenti dopo non ci troviamo più niente…Oh, Paolo, hai preso una cosa in più solo perché, tutto questo tempo, fra’, che sei stato…” , e rivolgendosi a Rizzo dice “Ora tu non ti offendi, no? E Rizzo replica a sua volta: “…No, no, non mi offendo o’ frat…Per quello che ci hai trattato tu, ci basta!”. Poi Mallo fa un’altra riflessione sulle spese: “..Non ha capito che tutte le spese che escono… no? Dopo, non ci troviamo niente più! Voglio vedere come faccio! Poi mi dirai: Walter, avevi ragione…”.Poi nasce una discussione con Paolo Russo che insiste per avere soldi in più perché si vuole comprare un rosario tutto d’oro. “…devi darmi i soldi del rosario”, dice Russo: E Mallo replica: “oh, ma non li posso cacciare tutti questi soldi… te lo prendo io dopo…”. Russo però non ne vuole sapere niente e si impunta: “… sul lutto di papà a questa le porto 250  e 250 li metto io e mi compro  il rosario. Hai capito che faccio? Li caccio io”. Mallo si arrabbia e si sente battere un pugno sul tavolo: “Te lo compro io, Ma non ora!”. Ma probabilmente non ha avuto il tempo perché cinque dopo dopo sono stati arrestati.

Walter Mallo e la divisione “democratica” dei soldi: “…Tutto quello che entra è di tutti quanti noi…”. Le nuove intercettazioni
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